14 gen 2010

Ergonomia e "carbone" ???

Bollettino UE 6-1999
Energia (6/7)

Dichiarazione del Comitato consultivo CECA sul ruolo del carbone nell'Europa del XXI secolo.

Adozione da parte del Comitato consultivo CECA in data 25 giugno. Basandosi sui dati recenti riguardanti sia l'evoluzione della domanda generale di energia che quella di carbone in particolare, il Comitato ribadisce la sua convinzione che il carbone, che è stato all'origine della costruzione europea, conserverà il suo posto e la sua importanza nell'Europa e nel mondo e sottolinea l'importanza della ricerca e sviluppo, tanto nella produzione che nell'utilizzazione del carbone, per proseguire sulla via delle innovazioni volte a migliorare la produttività, la sicurezza, l'ergonomia, l'economia delle materie prime, il rispetto dell'ambiente e la qualità dei prodotti.
Il Comitato invita le associazioni professionali a lanciare campagne di informazione per portare a conoscenza del pubblico le sfide e i veri dati dell'industria del carbone, in particolare nella prospettiva dell'ampliamento dell'Unione.

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Come noto:

1) l'U.E. - Unione Europea, già M.E.C. - Mercato Comune Europeo, vede come punto di origine del processo di integrazione il discorso tenuto a Parigi alle ore 16 del 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli Esteri del governo francese, che viene considerato il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europa come unione economica e, in prospettiva, politica tra i vari stati europei e rappresenta l'inizio del processo d'integrazione europea. Auspicio che trovò realizzazione poco meno di un anno dopo, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) dando avvio al processo di creazione delle Comunità Europee, da sviluppare come base concreta per una futura unione federale.

2) La parola Ergonomia è stata usata per la prima volta da Wojciech Jastrzębowski in un giornale polacco nel 1857 (Karwowski, 1991).
Il termine è stato ripreso nel 1949 da Murrell, che lo utilizzò per descrivere le linee guida nel design di prodotti, servizi o ambienti rispondenti alle necessità dell'utente.
Nel 1961 videro la luce l'Associazione Internazionale di Ergonomia (I.E.A., International Ergonomics Association) e la nostra S.I.E. (Società Italiana di Ergonomia).

3) Innovazione è cambiamento che genera progresso umano; porta con sé valori e risultati positivi, mai negativi. Il cambiamento che porta peggioramento delle condizioni non è innovazione: è regresso.

4) L’innovazione libera l’uomo dai vincoli che ne condizionano il livello culturale e spirituale. La storia dell’evoluzione umana dimostra che una delle forme più importanti di innovazione è quella che diminuisce i tempi di lavoro migliorando comunque la qualità e la quantità dei prodotti.
L’innovazione ha un riferimento stretto con il mercato, cioè con i fruitori del prodotto innovato: se questi non sono sufficientemente evoluti, non sono in grado di comprenderla e di apprezzarla.
L’innovazione, rendendo il processo migliore, genera maggiore competitività: è il sogno di qualcosa di migliore che si traduce in benessere generale.
Sensibilità e attenzione all’innovazione sono la chiave della competitività.
Alcune attività di innovazione sono esse stesse innovative, altre invece non sono nuove, ma sono necessarie per l'implementazione dell'innovazione, come ad esempio la Ricerca e Sviluppo non legata ad una specifica innovazione.

5) lo scopo dell'Ergonomia é quello di adattare il lavoro all'uomo e per lavoro si é fino ad oggi inteso un certo tipo di attività lavorativa: essenzialmente di tipo professionale.
L'ergonomia moderna ha esteso, in realtà, la valenza del termine lavoro ad attività non strettamente professionali.
Essa ha come presupposto di base l'adattamento dell'ambiente all'uomo e non viceversa dell'uomo all'ambiente.
La moderna ergonomia, oltre alle applicazioni in ambito lavorativo, sta sempre più estendendo il proprio campo di applicazione a vari altri settori come quelli dello sport, del tempo libero e dei più vari aspetti della vita quotidiana, ossia di tutto ciò che non é attività lavorativa.
L'ergonomia si alimenta delle acquisizioni scientifiche e tecnologiche che permettono di migliorare la qualità delle condizioni di vita, in tutte le attività del quotidiano.
L'ergonomia, in sostanza, si occupa di avvicinare sempre più le esigenze-necessità di chi produce attrezzature, oggetti, ambienti alle esigenze-necessità degli utilizzatori di quelle attrezzature, di quei prodotti o di quegli ambienti favorendo la comprensione da parte del lavoratore (o utilizzatore) del tal lavoro (o prodotto) al fine di perseguire un'ottimizzazione del rapporto e dell'interazione tra le parti (uomo-lavoro o utilizzatore-prodotto).
L'Ergonomia rappresenta oggi la metodologia scientifica più moderna ed efficace per l'analisi e la progettazione di oggetti, ambienti e servizi rispondenti alle reali necessità dell'utente.
Lo sviluppo tecnologico ha aumentato notevolmente la complessità d'uso degli oggetti che ci circondano. Non bisogna stupirsi, quindi, se gli utenti sono stanchi di dover utilizzare oggetti "difficili". Questa difficoltà nell'interazione con i prodotti rende necessario un intervento analitico che riveli gli errori di progettazione e i criteri per ottenere oggetti "più facili", maggiormente aderenti al fattore umano.

6) La sicurezza e' un requisito base dell'ergonomia che ovviamente ne richiede altri (adattabilità, comfort, adeguatezza all'uso, flessibilità, ecc...) ma non può prescindere dalla prima.

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