23 feb 2011

UTOPIA O POSSIBILE REALTA': L'archetipo dell'Arca come modello di insediamento del futuro








L'architetto russo Alexander Remizov di Remistudio, ha immaginato l’Arca come un modello d’abitazione del futuro, in grado di ospitare fino a 10 mila persone.
Non è una nuova Arca di Noè, ma è stata progettata in collaborazione con il programma “Architecture for Disaster Relief”, come un edificio bioclimatico indipendente e autosostenibile, che può essere galleggiante, in vista del previsto innalzamento degli oceani e altre mega inondazioni, oppure impiantato in diverse zone climatiche e nelle regioni sismicamente pericolose: un edificio a prova di disastri ambientali annunciati dal previsto cambiamento climatico.
Previsto anche come hotel, la struttura che si presenta a forma di conchiglia, in grado di resistere a maremoti, ha un sistema portante d’archi di legno lamellare e funi d’acciaio che mantengono una distribuzione uniforme del carico lungo l’intera struttura.
Il telaio prefabbricato permette una rapida e facile costruzione.
L’edificio è rivestito da una pellicola di etile tetrafluoroetilene altamente trasparente, autopulente, riciclabile, più durevole, più economico e più leggero del vetro. Il giardino interno offre una fuga lussureggiante per gli ospiti, agendo come una serra.
L’Arca è una Biosfera energeticamente autosufficiente.
L'edificio è concepito come un sistema energetico integrato.
Oltre alle celle solari fotovoltaiche, il progetto prevede un generatore eolico e un sistema di raccolta delle acque piovane.
 La forma a cupola favorisce l'accumulo d’aria calda nella parte superiore dell’edificio, raccolta negli accumulatori termici.

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